Perché collezionare semi di cannabis?
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Tempo di lettura 4 min
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Pensi che i semi di cannabis servano solo per coltivare? Ti sbagli! Molti appassionati li collezionano per la loro rarità, la loro storia e la loro diversità. Mama ti spiegherà perché sono diventati dei veri e propri tesori da conservare, anche senza mai farli germogliare.
Allora, ragazzo mio, prima di tutto devi capire bene una cosa: possedere semi di cannabis in Italia consentito.
È possibile acquistare semi di CBD? Sì, certo. Puoi acquistarli, collezionarli, scambiarli, ma attenzione, c'è una regola chiara e rigorosa: è vietato farli germogliare.
La coltivazione della cannabis rimane illegale, anche se alcune varietà ricche di CBD circolano legalmente. In Italia, la legge autorizza i prodotti finiti derivati dalla canapa (come gli oli o i fiori di CBD che trovi nel mio negozio online), ma non la coltivazione personale a partire dai semi.
Ciò significa che se desideri iniziare una piccola collezione, puoi farlo tranquillamente rimanendo nei limiti. Tuttavia, devi tenere presente che questi semi non sono destinati a finire in un vaso di terracotta, ma devono essere ammirati, classificati e conservati.
Alcuni negozi specializzati o siti internet propongono questi semi da collezione, spesso accompagnati da indicazioni dettagliate sulla loro origine, il loro tipo (Sativa, Indica o ibrido) e le loro caratteristiche. Potrai quindi avere tra le mani un seme che racconta già una storia.
Forse ti starai chiedendo perché collezionare un seme che non verrà mai piantato? La risposta è semplice: per il suo valore simbolico e culturale.
Ogni seme è in realtà un piccolo scrigno di patrimonio genetico. Contiene l'eredità di una varietà specifica, che si tratti di una Kush, una Haze, una Skunk o una varietà ibrida unica. Collezionare questi semi è come custodire tra le mani pezzi rari di botanica.
Alcune sono addirittura considerate preziose perché provengono da antiche varietà o incroci ormai introvabili.
Le banche dei semi svolgono un ruolo essenziale in questo senso. Esse preservano varietà che avrebbero potuto scomparire e consentono ai collezionisti di accedere a un'incredibile diversità.
In fin dei conti, collezionare semi è un po' come collezionare francobolli o monete. Non li usi per spedire una lettera o pagare il caffè, ma li conservi perché hanno una storia, sono rari, sono belli.
Ciò che attira molti collezionisti è anche la curiosità e il desiderio di imparare. Osservare una collezione di semi significa immergersi nel complesso mondo della cannabis. Comprendere e imparare le sue origini geografiche, le sue varietà principali (Sativa, Indica, ibride) o i suoi incroci a volte sorprendenti.
Alcune persone amano confrontare i semi, leggere informazioni sulla loro genetica, scoprire come i breeders (selezionatori) hanno lavorato per creare nuove linee. Si tratta di un vero e proprio lavoro di ricerca e passione, che permette di comprendere meglio la pianta senza mai violare la legge.
Inoltre, questo hobby ha anche un lato quasi patrimoniale. Collezionare significa preservare un patrimonio vegetale. Come alcuni conservano semi antichi di pomodori o grano, altri scelgono di conservare semi di cannabis. Questo gesto, di per sé, contribuisce a mantenere viva la diversità della pianta.
Oltre all'aspetto legale, c'è anche una dimensione culturale. La cannabis fa parte della storia di molte civiltà, e i semi ne sono la prima testimonianza. Collezionarli significa quindi conservare una piccola traccia di questa storia nel proprio cassetto.
Infine, per chi è interessato al CBD, questi semi rappresentano anche una curiosità. Alcune varietà potrebbero essere ricche di cannabidiolo e, in teoria, potrebbero offrire fiori con aromi ed effetti diversi. Anche se in Italia non Italia coltivarli, essi simboleggiano ciò che la canapa moderna offre in termini di diversità e potenziale benessere.
Se vuoi iniziare, Mama ha preparato per te una semplice lista:
Con questo, sarai già ben avviato nella tua avventura di collezionista.